Finite le vacanze e ripresa la vita frenetica lavoro-casa-muratori-scuola materna-scuola superiore….e adesso sabato abbiamo open day della scuola elementare.
Io non mi sento pronta…scuola elementare?
Scuola elementare per me vuol dire iniziare una nuova vita materna: ricominciare con compiti, riunioni a scuola (alle superiori mi limito ai colloqui con i professori)cartelle da preparare, orari più precisi.
Io non mi sento pronta ad affrontare tutto questo doppiamente.
La mia ado a scuola è sempre stata molto brava e molto autonoma; penso di averla seguita per i primi anni di scuola elementare e poi mi limitavo e mi limito ad interrogarla quando ha bisogno. La cosa che ricordo come più faticosa è stare attenta agli avvisi, ai materiali, ai quaderni, alle cartelle…ma lì era solo una…ora sono due.
Martina e Sebastiano sono due bimbi molto diversi tra loro e quindi sarà veramente un'avventura diversa ed unica e ognuno di loro due andrà seguito in cose e modi differenti.
Devo assolutamente prepararmi psicologicamente a tutto ciò che la scuola racchiude.
Il mio sogno sarebbe stato quello di poter offrire ai miei figli una scuola dove la competizione non sia una costante e dove si punti sulle peculiarità di ognuno.
Una scuola dove si possono sperimentare tante cose diverse e non solo il profitto e l'omologazione ad un programma.
Una scuola dove si impari a conoscere e stimolare la curiosità, una scuola dove l'insegnante ascolta e stimola ogni bambino partendo da lui.
Dall'altro lato credo nell'importanza della scuola pubblica e di come questa vada salvaguardata e modificata dall'interno, non solo schifata e criticata.
Penso che ci siano maestre appassionate al loro lavoro e che dedichino tempo prezioso per la crescita dei bambini e altre un po' meno.
Quindi sabato con tutti questi pensieri andrò in punta di piedi a conoscere la scuola elementare e poi da gennaio a settembre cercherò strategie di sopravvivenza per la doppia scuola e ovviamente la doppia classe.
Si accettano consigli e pacche sulla spalle…no a racconti di terrore.
Grazie
Io non mi sento pronta…
Scuola elementare per me vuol dire iniziare una nuova vita materna: ricominciare con compiti, riunioni a scuola (alle superiori mi limito ai colloqui con i professori)cartelle da preparare, orari più precisi.
Io non mi sento pronta ad affrontare tutto questo doppiamente.
La mia ado a scuola è sempre stata molto brava e molto autonoma; penso di averla seguita per i primi anni di scuola elementare e poi mi limitavo e mi limito ad interrogarla quando ha bisogno. La cosa che ricordo come più faticosa è stare attenta agli avvisi, ai materiali, ai quaderni, alle cartelle…ma lì era solo una…ora sono due.
Martina e Sebastiano sono due bimbi molto diversi tra loro e quindi sarà veramente un'avventura diversa ed unica e ognuno di loro due andrà seguito in cose e modi differenti.
Devo assolutamente prepararmi psicologicamente a tutto ciò che la scuola racchiude.
Il mio sogno sarebbe stato quello di poter offrire ai miei figli una scuola dove la competizione non sia una costante e dove si punti sulle peculiarità di ognuno.
Una scuola dove si possono sperimentare tante cose diverse e non solo il profitto e l'omologazione ad un programma.
Una scuola dove si impari a conoscere e stimolare la curiosità, una scuola dove l'insegnante ascolta e stimola ogni bambino partendo da lui.
Dall'altro lato credo nell'importanza della scuola pubblica e di come questa vada salvaguardata e modificata dall'interno, non solo schifata e criticata.
Penso che ci siano maestre appassionate al loro lavoro e che dedichino tempo prezioso per la crescita dei bambini e altre un po' meno.
Quindi sabato con tutti questi pensieri andrò in punta di piedi a conoscere la scuola elementare e poi da gennaio a settembre cercherò strategie di sopravvivenza per la doppia scuola e ovviamente la doppia classe.
Si accettano consigli e pacche sulla spalle…no a racconti di terrore.
Grazie
Anche io mi trovo alle prese con gli open day delle scuole pubbliche! Quando penso di essere orientata verso una scuola, arriva sempre qualcuno a raccontarmi aneddoti tremendi. Devo riuscire a non farmi influenzare dalle chiacchiere e decidere in base a quello che vedo. Difficilissimo!
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