Gli ultimi mesi in famiglia abbiamo imparato che il corpo è prezioso e va curato,amato, coccolato.
Il nostro corpo ogni tanto ci obbliga a fermarci, a riposare, a godere delle ore delle giornate, a capire che siamo fatti di sangue, cellule e organi e non solo di mente.
Io fatico a fermarmi, in questa frenetica vita dove voglio mettere ogni giorno dentro tutto quello che mi piace: figli, compagno, lavoro, cucina, meditazione, letture, amiche, tempo morto, passeggiate, gite, telefonate, cazzeggio. Arrivo alla sera già con il fiatone e con la certezza che anche oggi qualcosa è rimasto fuori, qualcosa non l'ho fatto bene, qualcosa mi è sfuggito, di qualcosa non ho goduto.
Poi arrivano gli ultimi mesi dove iniziano a susseguirsi malattie e stop forzati.
Prima la mia ado, la mia donna coraggio che si ammala ed io e lei passiamo giorni interminabili in ospedale in attesa di una "semplice" operazione per appendicite.
Io e lei abbiamo trascorso del tempo tra coccole e chiacchere, tra pianti e ansie e poi insieme siamo uscite.
Io mamma sono tornata un po' più stanca, ma felice di aver passato del tempo con lei e lei più forte, perché è una donnina senza paura, profonda e ricca di bei pensieri.
Poi il mio fisico cede e arriva il caldo della febbre e il sonno rigenatore.
Lunghe dormite e occhi chiusi, le coccole di tutti e un compleanno con 38,5°.
Giusto il tempo di riprendere fiato e poi sotto un altro....cede papone.
Febbre alta e a letto per giorni. Poi una corsa in ospedale anche per lui e giorni di attesa, ansie e bimbi sempre sballottati e in tensione.
Ora tutto è risolto e pian piano si torna alla normalità.
Sono rimasti indietro un sacco di lavoro, ore di sonno, libri a metà, ricette non fatte, casa non pulitissima, lavatrici, amici messi da parte.
Cosa abbiamo guadagnato perdendo queste cose? Cosa insegna la malattia?
Insegna ad imparare che le priorità sono altre, che le cose importanti si contano sulle dita di una mano, che perdiamo un sacco di tempo in schiocchezze, che i bambini aiutano sempre.
I bambini semplificano, rallegrano, aiutano, commuovono e per me in questi ultimi mesi è stato tanto!
Il nostro corpo ogni tanto ci obbliga a fermarci, a riposare, a godere delle ore delle giornate, a capire che siamo fatti di sangue, cellule e organi e non solo di mente.
Io fatico a fermarmi, in questa frenetica vita dove voglio mettere ogni giorno dentro tutto quello che mi piace: figli, compagno, lavoro, cucina, meditazione, letture, amiche, tempo morto, passeggiate, gite, telefonate, cazzeggio. Arrivo alla sera già con il fiatone e con la certezza che anche oggi qualcosa è rimasto fuori, qualcosa non l'ho fatto bene, qualcosa mi è sfuggito, di qualcosa non ho goduto.
Poi arrivano gli ultimi mesi dove iniziano a susseguirsi malattie e stop forzati.
Prima la mia ado, la mia donna coraggio che si ammala ed io e lei passiamo giorni interminabili in ospedale in attesa di una "semplice" operazione per appendicite.
Io e lei abbiamo trascorso del tempo tra coccole e chiacchere, tra pianti e ansie e poi insieme siamo uscite.
Io mamma sono tornata un po' più stanca, ma felice di aver passato del tempo con lei e lei più forte, perché è una donnina senza paura, profonda e ricca di bei pensieri.
Poi il mio fisico cede e arriva il caldo della febbre e il sonno rigenatore.
Lunghe dormite e occhi chiusi, le coccole di tutti e un compleanno con 38,5°.
Giusto il tempo di riprendere fiato e poi sotto un altro....cede papone.
Febbre alta e a letto per giorni. Poi una corsa in ospedale anche per lui e giorni di attesa, ansie e bimbi sempre sballottati e in tensione.
Ora tutto è risolto e pian piano si torna alla normalità.
Sono rimasti indietro un sacco di lavoro, ore di sonno, libri a metà, ricette non fatte, casa non pulitissima, lavatrici, amici messi da parte.
Cosa abbiamo guadagnato perdendo queste cose? Cosa insegna la malattia?
Insegna ad imparare che le priorità sono altre, che le cose importanti si contano sulle dita di una mano, che perdiamo un sacco di tempo in schiocchezze, che i bambini aiutano sempre.
I bambini semplificano, rallegrano, aiutano, commuovono e per me in questi ultimi mesi è stato tanto!
ogni tanto ci vuole uno stacco....certo quello forzato da una malattia non è di certo gradito....buona ripresa generale
RispondiEliminaCondivido ogni riga di quello che hai scritto. Il corpo reagisce quando lo strapazziamo troppo, dovremmo imparare a dargli ascolto. A me ogni giorno rimane fuori troppo di quello che avrei voluto fare e non ho potuto per questioni di tempo. Mi rifaccio un po' nei weekend ma non sempre è sufficiente. Verranno tempi migliori, mi dico sempre, ma poi il tempo passa e la situazione è sempre uguale... Un abbraccio per questo periodo intenso che hai passato, spero adesso le cose vadano meglio...
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