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Cose a cui sono sopravvissuta


Ci sono cose, a cui prima di diventare madre pensavo di non poter sopravvivere; ma al momento avendo scampato questo pericolo,voglio condividere le mie vittorie:
- La mancanza di sonno: già perché alla nascita di un bambino o più d'uno la mamma viene sottoposta ad un periodo di violenta privazione del sonno. Questa privazione provoca in tutti gli esseri umani, seri problemi di lucidità mentale e potenziali istinti omicidi. Quindi nelle notti in cui i risvegli notturni superano le 3 o 4 volte, ogni mamma è avvolta dal manto bianco dell'apatia e della follia.
Ecco dopo quasi 6 anni volevo dirvi che sono sopravvissuta e a parte qualche porcone  parola fuori luogo nel cuore della notte, sono riuscita a non avere gravi danni cerebrali e a non procurarne ai miei figli.( Questa cosa però avviso....costa molta fatica!).
- L'allattamento al seno e artificiale: scelta facile dicono tutti....per una cippi dico io. Se scegli di allattare al seno il tuo corpo diventa strumento di nutrimento per il tuo/tuoi bambini e tu devi essere pronta e a disposizione quanto in modo gentile (leggere pianto interrotto e martellante) il tuo bel bebè chiede di mangiare. Certo tu madre ti senti utile, quasi santa ed è un momento bellissimo, ma non sei più molto padrona del tuo corpo e del tuo tempo.
L'allattamento artificiale sicuramente è più comodo, niente bambini attaccati al seno, chiunque può sfamarli....ma quasi tutte le donne lo vivono come un lutto, un piccolo fallimento, insomma ti senti un po' la strega di biancaneve, quando offre sorridente la mela avvelenata.
Quasi dopo 6 anni posso dire di essere sopravvissuta ad un allattamento gemellare quasi misto (più materno che artificiale) e i miei figli sono vivi e vegeti. Certo ho dovuto mettere dei tappi nelle orecchie per non sentire le voci pro- e contro, ma ce l'ho fatta.
- Il taglio cesareo: ogni donna arriva al giorno del parto con paure e certezze per quel momento.
Ecco il parto è anch'esso un momento molto sacro, dove la donna compie un miracolo grandioso, ma se esegue un taglio cesareo sembra che tutta la sacralità della vita che ha comunque generato dal suo grembo perda di senso.
La mia unica certezza era VOGLIO IL PARTO NATURALE. Quindi lottando contro bambini podalici e cefalici sono approdata ad un travaglio, lungo e sofferto e poi finito con un taglio cesareo...con tutto il terrore per il decorso della ripresa.
Io il giorno dopo ero in piedi e camminavo e allattavo i piccoli e dopo una settimana, mi sentivo  bene e senza troppi dolori.
Certo anche qui ho dovuto imbavagliare la mia vocina interna, che voleva sminuire il mio parto, però dopo 6 anni credo di avercela fatta.
- Il nido:l'idea di lasciare i tuoi bimbi nella mani di educatrici e di rientrare al lavoro atterrisce molto una mamma, in fase amore con il suo piccolo. Io ricordo che la prima volta che li ho portati, ed ho iniziato l'inserimento, piangevo un pochino una volta lasciati....però piangevo solo io, perché loro sono sempre stati felici di rimanere al nido, sono sempre stati col sorriso e tornati con il sorriso e quindi questo mi ha aiutato.
Dopo 6 anni sono ancora molto grata con le educatrici che li hanno accolti, coccolati, addormentati, sfamati al posto e hanno a loro insegnato tante tante cose.

Per il momento finisco qui....ma seguirà una seconda parte.

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